ALTIERI: CODESS SOCIALE RINVIA A DICEMBRE PAGAMENTO MALATTIE; VIOLATO CONTRATTO

Le lavoratrici dei nidi intercomunali di Gradisca d’Isonzo, che comprendono gli asili nido di Romans e Farra d’Isonzo, proclamano lo stato di agitazione sindacale, bloccando le prestazioni supplementari/straordinarie, con il rischio di arrivare allo sciopero entro 15 giorni, se la cooperativa Codess Sociale con sede a Padova non recederà dal rinvio dei pagamenti della ‘carenza malattia’ (i primi tre giorni) a fine anno.

Lo fa sapere il funzionario di Gorizia della UILTuCS del Friuli Venezia Giulia, Domenico Altieri, in rappresentanza delle lavoratrici (insegnanti, ausiliarie, cuoche, personale delle pulizie), dopo che la cooperativa ha annunciato e iniziato “il rinvio della liquidazione dei primi tre giorni di malattia (a carico dell’azienda) in un unica soluzione con la mensilità di dicembre 2023, invece che mensilmente in busta paga corrente”.

Il rappresentante UILTuCS sottolinea che la decisione unilaterale di Codess Sociale è una “grave violazione del contratto collettivo Cooperative sociali, con pesanti ripercussioni negative salariali sui dipendenti, donne e quasi tutte con contratto part-time che vengono colpite proprio nel momento della massima fragilità dovuta alla malattia. La UILTuCS – continua Altieri – ha già diffidato l’8 febbraio scorso la cooperativa dal proseguire con lo slittamento dei pagamenti, cosa che non solo non ha trovato riscontro, ma ad oggi non è neppure arrivata alcuna risposta. Da qui lo stato di agitazione (notificato il 21 febbraio) e l’ultimatum di 15 giorni per la convocazione un tavolo con il sindacato, prima di arrivare allo sciopero”.

La vicenda della ‘malattia’ è solo l’ultimo tassello di una battaglia tra UILTuCS Gorizia e Codess Sociale che si combatte proprio nei nidi di Gradisca, continua Altieri: “Dal 2020 sono state aperte procedure individuali all’Ispettorato del lavoro poiché la cooperativa paga alle dipendenti 1,5 euro all’ora i corsi di formazione obbligatoria, invece dei 7,5-11 euro (a seconda del livello) previsti dal contratto, e trattiene in busta paga il periodo di prova”, conclude Altieri.