Calabrò: “Stallo su contratti, paghe ferme da 4 anni ed erose da inflazione”

“Dai dati economici che emergono dalla grande distribuzione (Gdo) non sono incoraggianti bensì preoccupanti: si vede un aumento del fatturato nella Gdo, anche alimentare, però con un segnale che indica un abbassamento dei consumi, ovvero minore vendita di prodotti. Questo significa che le persone comprano di meno, ma pagano di più”. Lo sottolinea segretario generale UILTuCS del Friuli Venezia Giulia, Matteo Calabrò, commentando le recenti statistiche sull’aumento dei ricavi della Gdo del Nordest, che nasconde di fatto un processo insostenibile per i cittadini e nel medio periodo anche per le stesse aziende.

“Oltre all’aumento dei prezzi, che riguarda le persone, siamo anche in una situazione di stallo nel rinnovo dei quattro contratti collettivi nazionali del Terziario – continua Calabrò -, ovvero Confcommercio, Confesercenti, Distribuzione cooperativa e Distribuzione moderna organizzata. Le paghe dei lavoratori sono ferme da quasi quattro anni, vengono erose a loro volta dall’inflazione, e non ci sono proposte economiche da parte delle associazioni datoriali. Però il fatturato cresce”, evidenzia il segretario.

Per questo la UILTuCS esprime forte preoccupazione per il reddito dei lavoratori e per il potere d’acquisto dei cittadini in generale, e anche per gli aumenti dei prezzi che si registrano, con alcuni alimenti che sono rincarati anche del 40%.