Calabrò: “Parti datoriali non solo rifiutano gli aumenti, ma aggrediscono altri istituti come anzianità, ore lavoro, indennizzi, preavviso”

“Retribuzione basse nei pubblici esercizi per la Fipe? Tocca ricordare che, a distanza di quasi due anni dalla scadenza del Contratto collettivo nazionale Pubblici esercizi, ristorazione collettiva, commerciale e turismo (Ccnl Fipe), c’è un rifiuto delle associazioni datoriali, quindi anche della Fipe, di rinnovarlo con condizioni salariali ritenute dignitose”. E’ la replica del segretario generale UILTuCS del Friuli Venezia Giulia, Matteo Calabrò, alle osservazioni espresse sulla stampa da esponenti della Fipe sulle basse retribuzioni e mancanza di personale nel settore della ristorazione.

“Non solo non c’è una proposta economica dalle parti datoriali – incalza Calabrò -, ma si aggrediscono altri istituti, rilanciando una revisione degli scatti di anzianità, riduzione ore, gli importi degli indennizzi per infortuni e malattia, la revisione del preavviso. Tutto ciò suona come l’ennesima umiliazione delle lavoratrici e dei lavoratori”.

La UILTuCS è certamente d’accordo sulla detassazione e sull’importanza della formazione, cosa contenuta nella piattaforma UIL-UILTuCS, osserva il segretario regionale, “ma lo strumento principale per dare reddito e appetibilità a un settore in crisi sul reperimento del personale, che è soggetto a forte flessibilità, lavoro sommerso, è innanzitutto l’applicazione dei contratti collettivi maggiormente rappresentativi. E da qui l’importanza del rinnovo del contratto collettivo di riferimento del settore rivisto sugli indici Ipca, sull’impatto dell’inflazione e sul potere d’acquisto dei lavoratori che negli ultimi anni è sceso del 20%. Quindi la UILTuCS invita le parti datoriali, tra cui la Fipe, a rinnovare il contratto a condizioni economiche dignitose e sufficienti, senza le quali non possiamo parlare di ‘buon lavoro’”.

Proprio queste chiusure da parte delle associazioni datoriali sul rinnovo Ccnl Fipe sono la causa dello sciopero nazionale proclamato per un’intera giornata del 22 dicembre prossimo da parte di UILTuCS, Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl, ed è da subito proclamato lo stato di agitazione e il blocco della flessibilità.

“Per il mancato rinnovo anche del Ccnl Fipe – aggiunge il segretario generale UIL del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn – è stato proclamato da UIL e CGIL per il 24 novembre prossimo lo sciopero regionale dei settori privati, che seguirà di una settimana lo sciopero nazionale del pubblico impiego proclamato dalle stesse sigle questo venerdì”.