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ZORN: SANITÀ SIA SOTTRATTA DA STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA
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MORETUZZO: VADA COME VADA, MANTENIAMO APERTO IL DIALOGO
Con questo governo le cose non stanno andando bene, non escludiamo la mobilitazione questa primavera-estate; in Friuli Venezia Giulia il dialogo con l’Amministrazione regionale è più aperto, con buona collaborazione sulle grandi vertenze industriali; ma è fondamentale per la UIL che la sanità venga sottratta dalle strumentalizzazioni politiche, per andare nel merito su problemi che riguardano il personale nelle strutture, i medici di medicina generale. Lo ha sottolineato il segretario regionale UIL del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn, incontrando, insieme alle categorie, Massimo Moretuzzo, candidato presidente della regione per il centrosinistra.
Zorn sottolinea il ‘metodo UIL’: preferire il dialogo e il confronto nel merito. La UIL propone di convogliare le risorse dei numerosi bonus in una ‘fiscalità di vantaggio con condizionalità’, per aziende che applicano contratti nazionali. i protocolli sulla sicurezza e dialogano con le parti sociali. Dall’altra parte c’è bisogno di assicurare che le risorse del welfare vadano alle famiglie che hanno bisogno e non siano ideologicamente condizionate dal tempo di residenza in regione.
Punti accolti da Moretuzzo che si impegna a mantenere aperto il dialogo con la UIL, a prescindere da come andrà il voto del 2-3 aprile. Sul lavoro e fisco Moretuzzo non nasconde che la Regione ha poche leve: per esempio bisogna ancora capire se la riforma nazionale tocchi o meno l’Irap delle Regioni autonome, che è uno strumento del Friuli Venezia Giulia. Sì anche allo stop della strumentalizzazione della sanità, continua il candidato, ma sottolinea che deve iniziare ammettendo che ci sono gravi problemi, come la fuga del personale verso il privato che rischia di lasciare vuoti gli ospedali e le case di comunità.
Altro punto toccato è l’ambiente e la transizione tecnologica come motore di sviluppo, sollevato dal segretario UIL di Pordenone Ezio Tesan e dal segretario UILCOM Luca Mian. Cinque anni fa, spiega Moretuzzo, l’Arpa aveva preannunciato le crisi idriche in regione, ma il centrodestra non ha fatto il Piano di adattamento. I contributi per il fotovoltaico sono arrivati, ma a beneficio di chi non ha problemi di spesa, lasciando a secco i più bisognosi e le comunità energetiche.
Il punto del lavoro frontaliero, sollevato dal responsabile Ufficio internazionale UIL Michele Berti, secondo Moretuzzo deve partire dal dato della natalità: 16mila morti e 7mila nati ogni anno in Regione. Per questo motivo serve razionalità e non ostacoli all’accesso al welfare per la forza lavoro da fuori regione e straniera. Del resto, come sottolineato dal segretario UILTuCS Matteo Calabrò, assicurare il contratto collettivo e un lavoro sano a badanti e colf, in regione quasi completamente straniere con alto tasso di sommerso, serve a garantire un aiuto essenziale per le famiglie, sempre più anziane, di oggi e di domani.