– ZORN: NOSTRO SINDACATO PREFERISCE SEMPRE IL DIALOGO E LA CONCRETEZZA
– IL GOVERNATORE: GRAZIE PER I 5 ANNI DI LEALE CONFRONTO SUI PROBLEMI
Sanità da rigovernare, ambiente da tutelare con la transizione ecologica e le rinnovabili, Irap da abbassare non solo a un certo tipo di imprese, accompagnare lo sviluppo e la crescita economica con la giustizia sociale. E soprattutto apertura preferenziale al dialogo, al confronto collaborativo con le istituzioni e alla ricerca concreta della soluzione ai problemi, senza saracinesche ideologiche. E’ sono gli obiettivi e i modi della UIL del Friuli Venezia Giulia, presentate ieri nella sede dell’Enfap a Trieste dal segretario regionale UIL, Matteo Zorn, al governatore Massimiliano Fedriga, impegnato nella campagna elettorale per le regionali per un secondo mandato. Accompagnato dai segretari regionali delle categorie, Zorn ha evidenziato come, probabilmente per il proprio atteggiamento aperto, la UIL ha sempre trovato ascolto nell’amministrazione regionale, anche quando le opinioni erano divergenti, e auspica che questo rapporto di collaborazione possa continuare in futuro.
Numerosi i problemi presentati dai singoli settori al governatore Fedriga. Uno trasversale emerge sopra tutti, quello delle mancanza di personale e delle dimissioni volontarie, riscontrabile soprattutto nella Sanità regionale, spiega il segretario UIL-Fpl Luciano Bressan, che dopo una riforma incompiuta a causa della pandemia, non riesce a reperire sul mercato professionisti da inserire nell’organico, necessari anche per realizzare i propositi del Pnrr: si finisce a far lavorare di più chi c’è, ma anche qui il limite è raggiunto.
Manca personale anche nel Trasporto pubblico locale su gomma, sottolinea la segretaria UIL Trasporti Patrizia Zambon, evidenziando anche il problema delle aggressioni al personale sui treni, e chiede alla Regione un maggiore controllo sui contratti di servizio. Manca personale nelle Poste italiane, dove non vi è stato un turnover generazionale, spiega Ugo Spadaro segretario UIL Poste; nell’Inps di Trieste, che non riesce a tenere il passo di una città che cresce, neppure per quanto riguarda le ispezioni, sottolinea il segretario organizzativo, e presidente del Comitato regionale Inps, Fabio Nemaz; nella Pubblica amministrazione, che non riesce a dare ai cittadini i servizi che può e non che deve, commenta il segretario UILPA Stefano German; nel turismo, dove la pandemia ha fatto riconsiderare a molti lavoratori il concetto di qualità della vita, conclude il segretario UILTuCS Matteo Calabrò.
Ma poi ancora la difficile conciliazione vita-lavoro, le transizioni ecologica e tecnologica in ritardo, il forte precariato in alcuni settori. E il fenomeno del caporalato che si sta espandendo nell’agricoltura in Friuli Venezia Giulia, spiega Pierpaolo Guerra, che ora vede anche nei nostri campi lo sfruttamento dei più fragili, immigrati di cui non si sa l’esistenza, tenuti segregati in qualche rudere di campagna.
Problemi numerosi e precisi quelli esposti dai sindacalisti, ammette Fedriga, ennesima prova che con la UIL negli ultimi 5 anni il dialogo è sempre stato aperto, concreto e leale. Se i cittadini gli rinnoveranno la fiducia, aggiunge, certamente non può promettere che si risolverà tutto e si cambierà il mondo nei prossimi cinque anni. Quello che la Regione sta facendo è aprire un tavolo con il Miur per comprimere i tempi della formazione del personale sanitario, aumentando i posti programmati, ma mantenendo il numero limitato per garantire la qualità; aprire un tavolo con il ministero della Salute per riorganizzare il sistema sanitario. Una battaglia lunga e difficile, spiega Fedriga, rigettando l’accusa di privatizzazione della sanità: il privato convenzionato incide in Friuli Venezia Giulia la metà rispetto alla media delle regioni italiane.
Per quanto riguarda l’industria, in concreto la vertenza Wartsila, sollevata dal segretario UILM Antonio Rodà, l’obiettivo della Regione, spiega il presidente, è arrivare alla definizione del soggetto che rileverà produzione al sito di Trieste prima delle elezioni, proprio per evitare che l’iniziativa si perda nella ‘pausa amministrativa’ che precede l’insediamento della nuovo Consiglio e della giunta.
Riguardo agli investimenti e all’innovazione, per Fedriga il binario intrapreso dal Friuli Venezia Giulia è fatto dalla logistica che rafforza il sistema economico, e dalla ricerca: lo sviluppo dell’economia dell’idrogeno; le ‘scienze della vita’ che presto vedranno altri due colossi farmaceutici approdare in regione, dopo Novartis; potenziare l’attrattività della regione per il reclutamento dei ‘cervelli’. Uno dei punti chiave per il governatore è la ricostruzione di una filiera della tecnologia tra paesi democratici e partner vicini, per evitare nuovamente a dipendere da risorse e forniture di paesi non democratici dall’altra parte del mondo.