Urgente fermare le stragi sul lavoro, in regione ispettori insufficienti e fanno lavoro amministrativo
C’è un Paese reale che ha bisogno di risposte salariali, di sicurezza e di pensioni adeguate. Per questo la UIL prosegue con la mobilitazione iniziata con gli scioperi generali di dicembre. Perché permangono le forti critiche sulle politiche del governo che continua a non dare soluzioni né sul fisco, né sui salari, né sulle pensioni. Su queste ultime, anzi, vi è stato un arretramento. E’ quanto ha evidenziato l’esecutivo regionale della UIL del Friuli Venezia Giulia, riunitosi venerdì scorso a Trieste e presieduto dal segretario generale Matteo Zorn.
Tra i punti più urgenti c’è il bisogno di fermare la strage delle morti sul lavoro, e in questo vi è una forte richiesta della UIL per introdurre a livello nazionale il reato di ‘omicidio sul posto di lavoro’ per responsabilizzare le committenze degli appalti nell’assicurare la sicurezza, e la ‘patente a punti’ per le imprese, per escludere dagli appalti chi non rispetta le regole.
Ci vogliono inoltre più ispettori e più controlli, perché non è ammissibile, sottolinea Zorn, che i 48 ispettori del lavoro operativi in Friuli Venezia Giulia, numero già del tutto inadeguato, siano per metà del loro tempo impegnati in attività amministrative, con il risultato che sul territorio di Udine, da quanto ci risulta, un solo ispettore va per i cantieri edili. In questo ambito il sindacato è impegnato nella costituzione del coordinamento RLS-RLST, che verrà ufficializzato il 26 marzo prossimo.
La UIL continua a insistere, inoltre perché il 2024 sia l’anno dei rinnovi dei contratti collettivi di lavoro, per adeguare il livelli salariali e i diritti del lavoro negli ultimi anni totalmente stravolti da pandemia, inflazione e mutamenti dovuti a contesti internazionali bellici. Sono 10 milioni di lavoratori con il contratto scaduto in Italia tra pubblico impiego e privato, spiega Zorn, e 252mila in Friuli Venezia Giulia che grosso modo è metà degli occupati in regione.
Infine anche la UIL del Friuli Venezia Giulia ribadisce la vicinanza al popolo e al sindacato dell’Ucraina, nel secondo anniversario della brutale e illegale aggressione militare da parte della Federazione russa. Per la UIL non vi è progresso senza pace, non vi è pace senza giustizia e non vi è giustizia senza libertà. Per questo Italia e Unione europea devono assicurare al popolo ucraino tutto l’aiuto necessario perché respinga l’aggressione e ripristini la propria libertà, e la sicurezza per tutta l’Europa.