BERTI: PROCEDURA INFRAZIONE EU, OPPORTUNITÀ PER TOGLIERE ALIBI A LAVORO NERO
“In un mercato del lavoro così fortemente connotato dal nero, come abbiamo detto tante volte per i lavoratori frontalieri impiegati in Friuli Venezia Giulia, questa è una buona notizia perché va nella direzione di non discriminare più i lavoratori frontalieri in uno dei tanti modi in cui purtroppo sono discriminati nel nostro territorio. E quindi si toglie un alibi al mercato del lavoro nero”. Esprime soddisfazione Michele Berti, responsabile del Lavoro internazionale della UIL del Friuli Venezia Giulia, da cui il 23 marzo 2022 è partita la segnalazione di reclamo alla Commissione europea che ieri ha portato alla notifica di procedura di infrazione contro l’Italia sulla questione dell’Assegno unico universale.
Strumento introdotto nel marzo 2022, ricorda Berti, che di fatto taglia il reddito ai lavoratori frontalieri che lavorano in Friuli Venezia Giulia residenti all’estero: “Prima l’assegno familiare arrivava a tutti in busta paga dal datore di lavoro. Questo venne sostituito dall’Assegno unico universale, erogato dall’Inps, che arriva però solo ai residenti sul territorio nazionale”.
Nella notifica di inizio della procedura di infrazione contro l’Italia, la Commissione europea contesta anche i requisiti di residenza ‘da almeno due anni’ e ‘nella stessa famiglia dei figli’. Secondo la Commissione, questa legislazione viola il diritto dell’Ue in quanto non tratta i cittadini comunitari allo stesso modo, il che si qualifica come discriminazione. Inoltre, il regolamento comunitario sul coordinamento della sicurezza sociale vieta qualsiasi requisito di residenza per ricevere prestazioni di sicurezza sociale. L’Italia ha ora due mesi per replicare alle osservazioni, e per trovare come adeguare la normativa sull’Assegno unico ai regolamenti e direttive comunitarie.
L’iniziativa della UIL del Friuli Venezia Giulia, sottolinea Berti, è scattata dopo l’infruttuoso dialogo con il ministero della Famiglia sulla questione. “Abbiamo sempre sostenuto sia coni il governo nazionale, sia con quello la Regione – aggiunge il sindacalista -, che per sconfiggere il problema dei lavoratori frontalieri in nero bisogna costruire un quadro giuridico coerente col diritto dell’Unione europea proprio per togliere acqua a chi vuole, anche in maniera speculativa, restare nel nero. Se invece il lavoratore frontaliero viene discriminato sull’assegno unico, tassato due volte sul reddito, escluso da altri pagamenti, lui poi si chiede ‘Chi me lo fa fare a emergere dal nero?’”, conclude Berti, invitando i lavoratori frontalieri interessati a rivolgersi per informazioni sull’Assegno unico all’ufficio Lavoro internazionale della UIL Fvg.