Gruarin: “Mancanza personale, lunghe liste d’attesa, ritardi ambulanze: sanità è disorganizzata”

“L’indicizzazione delle pensioni penalizzano soprattutto i cittadini che hanno sempre rispettato le regole attraverso il versamento dei contributi dovuti. La legge di bilancio 2023 è intervenuta sul tema con misure che non rappresentano una risposta alle necessità di milioni di pensionati e di lavoratori”. Così la segretaria generale della UIL Pensionati (Uilp) del Friuli Venezia Giulia, Magda Gruarin, dopo il confronto con l’esecutivo regionale. La UILP fa propria la richiesta della UIL nazionale di un urgente riavvio, insieme alle altre sigle sindacali, di un tavolo di confronto con il governo per affrontare i diversi punti contenuti nella piattaforma sindacale “alla luce anche del fatto che le misure intervenute negli ultimi anni hanno determinato risparmi rilevanti per effetto del minor numero di prestazioni”.

La UILP del Friuli Venezia Giulia Altra ritiene necessario garantire il potere d’acquisto dei redditi da pensione, “che attualmente pagano più tasse a parità di reddito. Il potere d’acquisto, già indebolito da un decennio di interventi sulla perequazione, è stato fortemente depotenziato dai rincari dei costi creando serie difficoltà nelle fasce più deboli della popolazione”.

Un cambio di rotta è poi necessario, sottolinea Gruarin, anche “sul fronte della politica sanitaria che continua a presentare gravissime criticità legate alla mancanza di personale, soprattutto dei medici di base indispensabili per la medicina del territorio”. Un caso evidenziato dall’esecutivo UILP è quello di una signora “che si è vista negare la possibilità di effettuare un esame particolarmente invasivo in anestesia totale adducendo che così è previsto da una circolare specifica della Direzione sanitaria regionale. La stessa persona dopo aver contattato più ospedali, ha scoperto che in due strutture sanitarie della regione era invece possibile richiedere l’anestesia”. Insieme alle “assurde liste d’attesa anche per malattie gravi e i ritardi nell’intervento dell’ambulanza in situazioni di forte emergenza”, conclude la segretaria, è un segnale di “disorganizzazione che porta il cittadino a non sentirsi tutelato nel suo diritto alla salute”.